NON E’ VERO CHE “chi va dallo psicologo è matto o fuori di testa”

 

Questo è uno dei miti più popolari: lo psicologo cura i matti. Sia nella mia vita privata sia nella pratica professionale mi è capitato, sovente, di incontrare persone che si vergognano di far sapere che vanno da uno psicologo. Uno dei timori ricorrenti su cui si basa questo pregiudizio è che chi va dallo psicologo è matto. In Italia, recarsi dallo psicologo è ancora visto con sospetto, come un’implicita ammissione di cedimento del proprio equilibrio psichico. Il peggior freno è proprio la paura del giudizio dei vicini, di chi ci vede oltrepassare le porte dello studio. In psicologia, psichiatria e nel senso comune il termine follia indica genericamente una condizione psichica che identifica una mancanza di adattamento all’ambiente di vita, che si manifesta attraverso comportamenti, relazioni interpersonali e stati psichici alterati. Follia, dunque, comunemente usato come termine informale che denota instabilità mentale.

La definizione di follia è influenzata dal momento storico, dalla cultura, dalle convenzioni, quindi è possibile considerare folle qualcosa o qualcuno che prima era normale e viceversa. Il folle, il malato di mente: diverso da chi, deviante da cosa? La storia della malattia mentale ci porta a comprendere quanto essa sia complessa e perché sia così difficile da accettare da parte dei “normali”. I diversi devono essere allontanati (la nave dei folli), rinchiusi e contenuti (manicomi), sedati (psicofarmaci), affinché si crei una netta divisione tra il mondo dei normali ed il mondo dei folli, con una linea di confine, però, che si dimostra sempre molto incerta, sfumata e che tende a spostarsi continuamente.

Data la relatività del concetto stesso di follia e data l'infondatezza della netta linea di demarcazione tra "normalità" e follia, la speranza è che con il tempo il pregiudizio verso gli psicologi venga meno e che si cominci a diffondere l’idea che “matto” non è chi si prende cura di sé, ma chi con superficialità e incoscienza si trascura e trascura la possibilità di stare meglio.

Lo stigma sociale è un prodotto del proprio pregiudizio sommato con quello delle altre persone che ci credono e che poi magari vanno dallo psicologo senza dichiararlo. Andare dallo psicologo può essere considerata una pratica altrettanto salutare e quotidiana come è ritenuto salutare e normale andare in palestra, alle terme, o da un medico.

 

Lo psicologo, nella maggioranza dei casi, ha a che fare con persone sane che hanno difficoltà e problematiche in particolari periodi della loro vita, mentre, sono generalmente di competenza di un medico psichiatra le patologie gravi ed estremamente invalidanti (psicosi, schizofrenia..). Il cosiddetto matto, inoltre, difficilmente richiede aiuto poiché non si riconosce come tale. Andare da uno psicologo è comune e normale, è un modo di prendersi cura di se stessi e del proprio benessere.

 

 

 

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